28 novembre 2015 – La locanda della seconda balena

Oggi, 28 novembre, la passione per la tecnologia di mio marito ci ha portato a Veronafiere, alla 53° fiera dell’elettronica, dell’informatica e del radioamatore.
 
La Locanda della Seconda Balena
(Le balene erano due? Che è successo alla prima?)
 
Verso le 13.30 eravamo in giro per Verona in cerca di un posto carino dove bere e mangiare qualcosa. Via Mazzini era gremita di gente.
Marito: “ Prendiamo una via laterale, ci tiriamo un po’ fuori da questa folla e, secondo me, troviamo il posto che ci interessa.”
 
E, imboccata la laterale via Quattro Spade, svoltiamo in un vicolo, vicolo Balena, e ci troviamo davanti un interessante piccolo locale, la Locanda della seconda balena.
 
Il locale è piccolo, arredato con con sedili da chiesa, botti come tavoli e soffitto rosso ed è illuminato in modo molto morbido. In sottofondo la musica di Vinicio Capossela (e, secondo me, a Capossela piacerebbe questo locale).
 
 
 
 
 

 

Bollicine, quello noi beviamo. Ordiniamo dapprima un Blanquette de Limoux, continuiamo con un Villa Rinaldi Rosè Rosa, uno più buono dell’altro. Soprattutto l’ultimo. Il gestore ci racconta che hanno fatto la scelta di adottare i vini delle piccole cantine.

 

 
 
 
Cibo: Marito con ossessione per tartufo. Prendiamo nido di bacon tartufo e uovo, spettacolare. E un coccio: polenta con pastissada di cavallo.

 

 
 
 
 
E poi non contenti tartare di cavallo con uovo, tartufo, cipollotto grigliato, pesti di vario tipo.
 

 

Che dire? Siamo usciti felici.
 
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