Week-end nel segno delle bollicine… 1
Posted On Aprile 1, 2017
Sabato 11 marzo siamo partiti per un week-end finalizzato “scientificamente” alla partecipazione a Bollicine in villa, manifestazione che si è tenuta il 12 marzo, in una magnifica villa seicentesca a Mirano (Ve), la Villa Morosini, detta Villa XXV aprile.
La prima sosta, per il pranzo, l’abbiamo fatta a Peschiera del Garda (Vr). La magnifica giornata di sole ci ha fatto optare per mangiare all’aperto, nel bellissimo Tortuga Coffee & Restaurant dove abbiamo potuto gustare dell’ottimo pesce accompagnato da un gradevolissimo e fresco Animante Franciacorta “Barone Pizzini”.
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La spaziosa terrazza, da cui si gode la vista del lago… |
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Il polpo grigliato, con patate e salsa mediterranea… |
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…e il fritto misto (fatto veramente bene). |
Dopo pranzo abbiamo fatto una passeggiata lungo il lago, poi siamo tornati alla macchina e ci siamo rimessi in viaggio per raggiungere Mirano.
Verso sera, freschi e riposati, e affamati, abbiamo cercato un posto dove mangiare: e siamo capitati al Metallo Pesante, a Spinea, e abbiamo imparato che cosa vuol dire Cicchetto…
Si tratta di uno stuzzichino rompidigiuno, consumato di mattina quando non c’è tempo da perdere.
A Venezia il cicchetto è associato indissolubilmente ad una “ombra”, ossia un bicchiere di vino. Quest’ultima istituzione locale sembra prenda il nome dall’antica abitudine dei mercanti di piazzare i banchi di mescita all’ombra del campanile di San Marco per tenere fresco il vino; ancor oggi nella città lagunare si dice “andar per ombre”, quando si vuole indicare il rito dello spuntino di mezza mattina.
Sono molti i bacari (osterie) dove è possibile trovare il cicchetto, la cui composizione varia a seconda del periodo dell’anno. Si tratta di un piccolo assaggio di pesce o di salumi, caldo o freddo, appoggiato su pane.
Sorseggiando la “ombra” è possibile per esempio degustare baccalà mantecato, sarde in saor, vongole, chioccioline di mare, moscardini appena lessati (polipetti di piccole dimensioni) e nervetti (cartilagini di vitello lessate e servite in aceto e olio).
A Venezia il cicchetto è associato indissolubilmente ad una “ombra”, ossia un bicchiere di vino. Quest’ultima istituzione locale sembra prenda il nome dall’antica abitudine dei mercanti di piazzare i banchi di mescita all’ombra del campanile di San Marco per tenere fresco il vino; ancor oggi nella città lagunare si dice “andar per ombre”, quando si vuole indicare il rito dello spuntino di mezza mattina.
Sono molti i bacari (osterie) dove è possibile trovare il cicchetto, la cui composizione varia a seconda del periodo dell’anno. Si tratta di un piccolo assaggio di pesce o di salumi, caldo o freddo, appoggiato su pane.
Sorseggiando la “ombra” è possibile per esempio degustare baccalà mantecato, sarde in saor, vongole, chioccioline di mare, moscardini appena lessati (polipetti di piccole dimensioni) e nervetti (cartilagini di vitello lessate e servite in aceto e olio).
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Polentina con scampi en saor, baccalà mantecato, alici e rucola… |
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…mozzarella in carrozza e fiori di zucca ripieni e fritti, appena preparati nella cucina dal simpatico gestore… |
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…anche l’arredamento è molto simpatico… |
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…e stavolta abbiamo bevuto della buona birra chiara. |
Devo dire che non conoscevo i cicchetti, ma da ora in poi dichiaro che mi piacciono molto…
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