In Franciacorta, ovvero del nostro personale “Aspettando il festival”…

Quando sento le parole Festival e Franciacorta nella stessa frase mi sorge l’allegria, dentro.

Il mondo degli spumanti, vuoi perché  per festeggiare una bottiglia si “stappa” ( e solo a dirlo senti il “plop”  del tappo che salta, quasi fosse un sparo di inizio di uno spettacolo pirotecnico), vuoi perché si brinda “alzando i calici”, vuoi perché bollicine e frizzantezza sono parole allegre, simpatiche, vivaci, il mondo degli spumanti, dicevo, è un mondo “sorridente” – e nella nostra vita ci deve essere spazio per la felicità (questo senza bere fino a rotolare per terra in coma etilico…). Lo spumante  (e anche lo champagne) racchiude in sé l’idea di gioco, di piacere, di “spirito festoso”.

Eventi come l’appena passato “Festival in cantina“, diventano promesse di momenti piacevoli oltre che estremamente interessanti. E se noi, magari, non abbiamo potuto trascorrere l’intero week-end in Franciacorta, abbiamo però voluto fare il nostro personale “Aspettando il festival…” (che si tiene il venerdì sera) dedicandolo a visitare una cantina giovane, frizzante, simpatica che produce ottime bollicine dal punto di vista qualitativo.

Siamo quindi andati a  La Rotonda , a trovare Giulio Salti, il giovane enologo, conosciuto a Rimini, durante il primo weekend di giugno .

Ci ha accolto con grande affabilità e ci ha proposto “un giro veloce in cantina”, per poi fare una attenta degustazione degli spumanti qui prodotti, prima di trasferirci tutti al ristorante Dispensa pani e vini per l’evento Aspettando il Festival

Giulio è sicuro, competente, è davvero un piacere parlare con lui. Dentro i grandi avvolti riposano migliaia di bottiglie; a sorpresa passiamo a fianco di un muro di mattoni con delle nicchie…

Si parla di metodo classico in generale, dedizione al lavoro, di apertura verso altri contesti per continuare a imparare sempre perché si può sempre migliorare. E’ un discorso che appartiene alla nuova generazione di vignaioli, aperti allo scambio di idee, alla critica costruttiva ma soprattutto pieni di amore e passione per il  lavoro che fanno.

Continuiamo a chiacchierare e ci trasferiamo nel porticato della cascina adiacente alla torre – la Rotonda, appunto.

La giornata non è delle migliori, pioviggina, però il sole “splende dentro di noi” (quando si fanno cose belle…). Io mi diverto ad entrare in cascina mentre Giulio prepara gli spumanti da degustare.

…in quella che un tempo era una cucina, c’è ancora il lavandino in pietra sotto la finestra…

 

…la vista sulla pianura sottostante, da una finestra del piano superiore…

Sul bancone del porticato ci vengono proposti, nell’ordine:

… il Brut, sboccatura giugno 2016…
… il Satèn millesimato 2013, sboccatura febbraio 2017…
…il dosaggio zero Riserva 2009, sboccatura ottobre 2016…

 

 

 

 

 

 

 

Le parole scorrono, il tempo vola, i calici si svuotano.

Arriva il momento per tutti di andare alla Dispensa pani e vini, per concludere la serata, dove troviamo vecchi amici e nuove bollicine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E così, tra calici e assaggi gastronomici, si conclude il nostro modo di “aspettare il Festival”…

Viva Bacco, e viva Amore: l’uno e l’altro ci consola; uno passa per la gola, l’altro va dagli occhi al cuore. Bevo il vin, cogli occhi poi… faccio quel che fate voi.
Carlo Goldoni, La locandiera, 1753

 

Follow by Email
Facebook
Instagram