Un giro in Franciacorta, 2018
Una piccola vacanza alla scoperta e ri-scoperta di sapori e profumi, un godimento per gli occhi e per il palato, una cena romantica e la visita ad una cantina in posto suggestivo. Tutto in occasione del Festival Franciacorta 2018.

È sempre una vacanza, breve ma necessaria. Una piccola pausa “prima della lotta”- comincia l’anno scolastico e io, da buona insegnante, so già che non avrò troppe occasioni di respirare, di staccare. Poter partire, in una bell’assolato pomeriggio di settembre, per la campagna, è davvero un lusso. Il paesaggio scorre veloce, le montagne lasciano il posto alle colline e ci si sente più sollevati.
Siamo partiti subito, non appena Mauro ha staccato dal lavoro, senza pranzo. -Faremo merenda…- è la sua affermazione. Siamo diretti al Festival Franciacorta 2018. Il nostro, personale, programma è sintetico ma stuzzicante, direi: una degustazione al sabato pomeriggio, una cena romantica al sabato sera , una degustazione alla domenica mattina.
Dopo poche ore entriamo nel Wine Store Cantine di Franciacorta, dove è in corso l’evento di degustazione, modulato su due giorni, 40 Franciacorta Pas dosè + 40 Franciacorta scelti dalle stesse cantine.

La sala è grande, si gira intorno ad un bancone in cui sono esposte 20 delle cantine in degustazione. Troviamo alcune etichette nuove per noi e, davvero, interessanti. Inoltre ci colpisce l’ottima organizzazione. Dalla cucina continuano a uscire spuntini deliziosi, da mozzarella e pomodoro, a focaccia, frittata, pezzi di parmigiano (abbondante la merenda!).
Alla fine del giro ci accomodiamo un po’ nel giardino del bar annesso; la temperatura è deliziosa.
Poi passiamo a trovare il nostro amico Nicolò Balzarini, alla cantina Enrico Gatti, e dopo un paio di calici, ci facciamo consigliare su un posto per la cena.
Infine ci rechiamo in albergo, l’Hotel Papillon, che si trova in mezzo alla campagna ed è molto confortevole. Lì, dopo aver ammirato il tramonto dalle ampie finestre, ci riposiamo qualche tempo.
Alla sera ci dirigiamo da Cadebasi, un “posticino” romantico, con candele e musica. Ci godiamo la “nostra” bella serata, come un regalo prezioso.
La mattina dopo è la volta della degustazione di millesimati alla cantina di Cortefusia, che si trova a Coccaglio. Attraversiamo un cancello di ferro ed entriamo in una grande corte. Sulla destra, il porticato dove ci sono gli ingressi della cantina e sulla sinistra la pergola con il banco dell’accoglienza. In mezzo al cortile si erge una scultura di ferro e vetro smaltato, una balena, di Jssor, al secolo Aurelio Rossi, che crea i suoi pesci con materiale di recupero. Ci sono altre sue opere sparse nella corte.
Abbiamo la fortuna di poter apprezzare la qualità degli spumanti Cortefusia in una degustazione molto particolare, mettendo a confronto due annate diverse dello stesso prodotto, la 2013 e la 2015. Sotto la guida di Daniele, l’enologo della cantina, abbiamo assaggiato il Brut, il Saten, il Rosè, il Millesimato (in anteprima) e la loro Riserva, tutti con un bassissimo residuo zuccherino (< 3 g/l). Li abbiamo trovati tutti sorprendentemente buoni (ce ne siamo portata a casa qualche bottiglia).
Al termine ci rilassiamo ancora un po’ nella corte, gustando una polentina col pesce insieme all’ultimo calice di brut.
Esiste un’ora del pomeriggio in cui la pianura sta per dire qualcosa; non la dice mai o forse lo dice un’infinità di volte e noi non la capiamo, o la capiamo ma è intraducibile come una musica.
(Jorge Luis Borges)