Una bollicina a Vinifera 2019

Vinifera – forum di vino e passione, l’evento organizzato per il secondo anno dall’Associazione di Promozione Sociale Centrifuga, tenutosi nel week-end del 23-24 marzo 2019, la seconda edizione, è stata caratterizzata dalla presenza di 60 produttori provenienti dall’arco alpino e prealpino.

Per noi, che ci siamo stati sabato 23 marzo, è stata una giornata (splendeva anche un sole magnifico) dedicata alla passione: la nostra, per il vino – non solo bollicine – e quella delle persone che lavorano ad un progetto, ci credono profondamente, ci investono tempo e denaro perché oltre ad un lavoro è una passione. Abbiamo trovato, insieme, piccole realtà che hanno scelto di investire in progetti orientati alla produzione sostenibile e alla tutela del territorio (cit. dal sito)

La passione la vedi nei gesti, negli sguardi d’orgoglio, la senti nelle parole, nella voce che vibra di soddisfazione e di amore verso il proprio prodotto, di questi sperimentatori coraggiosi che lavorano ad un vero e proprio progetto di vita. A queste persone non sembra interessare un guadagno facile ma, piuttosto, creare qualcosa di nuovo, di particolare, oppure tornare a sapori dimenticati, o rivisitare, in chiave contemporanea, un vino, una marmellata, una preparazione gastronomica.

Ho un sogno,

fare un grande vino

che esprima

la sensibilità di questo territorio

e dell’uomo che lo coltiva

Questa affermazione, scritta sul manifesto della cantina Cavìc, riassume quello che si percepisce girando fra i vari stand. Io, che lavoro e vivo per la mia di passione (la musica), so che cosa vuol dire. La riconosco, la ammiro, mi viene da incoraggiarla e sostenerla per quanto mi è possibile.

Mancava una manifestazione dedicata al vino a Trento ed è bello che si sia pensata in questo modo. È una opportunità per mettere il naso (quasi in senso letterale, direi, e aggiungerei il palato) in un mondo che, tutto sommato è vicino a noi, e che è “baluardo” del gusto e dell’identità del territorio. La strategia che viene perseguita, oltre alla ricerca, è quella della rete, fra piccoli produttori, che aiuta a resistere in un ambito dove i grandi la fanno da padrone.

Abbiamo incontrato diversi amici, abbiamo partecipato ad una degustazione interessante sui rifermentati col fondo, abbiamo parlato con produttori appassionati che conoscevamo già e con produttori che per noi erano una novità. È stato bello ritrovare Carlotta dell’osteria Al silenzio o Maurizio con la sua Mostarda bastarda e il Peperoncino Trentino. C’erano, tra gli altri, Giuliano Micheletti di Limina, i fratelli Luchetta di Maso Bellaveder. Marco Tonini, Emiliano Baroldi; abbiamo incrociato Massimo di Enovalsugana e Enzo della Birra del Bosco.

Da sinistra a destra e dall’alto in basso: Maurizio Zanghielli – Peperoncino Trentino, Emiliano Baroldi -anfore Tava, Carlotta Grisi – Osteria “Al silenzio”, Michele Girelli – sommelier con un progetto…

Abbiamo conosciuto l’orgoglioso Luca Caliari, titolare della Cantina Cavìc cavìc ci spiega, è il soprannome della famiglia e significa chiodo, come ben sanno i trentini – che ci ha fatto assaggiare i suoi vini tra cui lo spettacolare Kerner, e ci ha parlato dell’associazione Deges, della Val Giudicarie, che riunisce produttori e trasformatori che operano all’interno del territorio dei cinque comuni (fino a pochi anni fa sette) delle Giudicarie Esteriori, ossia San Lorenzo Dorsino, Stenico, Comano Terme, Bleggio Superiore e Fiavè. 

Da sinistra a destra e dall’alto in basso: Veronica – Villa Persani, Stefano – La chimera, Lorenzo – El Zeremia, Mauro col titolare delle cantine Tröpflthalhof.

Abbiamo rivisto volentieri Stefano della cantina piemontese “La chimera” (alla prima edizione di Vinifera avevamo assaggiato il Rosè Brut Nature di uva Avanà) e abbiamo assaggiato il suo Eos, vino frizzante sui lieviti, che poi abbiamo trovato in degustazione.

Bollicine…
Non solo bolle…

Abbiamo parlato con Veronica, di Villa Persani, del loro Silvo Brut Nature, in bottiglia da mezzo litro che ci ha presentato, orgogliosa, Raetica, il loro Nosiola appena imbottigliato.

Abbiamo assaggiato il vino bianco in anfora di Tröpflthalhof e abbiamo ascoltato il titolare della cantina El Zeremia raccontarci la storia affascinante del suo Groppello di Revò “El Zeremia” che viene fatto con l’uva di un vigneto storico di 100 anni.

Momenti di degustazione: in basso Giampaolo Giacobbo durante la sua personalissima degustazione guidata.

La degustazione guidata con calore da Giampaolo Giacobbo, la prima dei laboratori e conferenze previste nel week-end, sui vini rifermentati è stata un vero e proprio viaggio dentro ad un’idea di Vino, dove c’è una riscoperta della semplicità di certi momenti sereni, quelli del bicchiere di vino frizzante, fresco, piacevole bevuto nel portico, con un po’ di pane e salame.

Siamo entrati puntuali, alle 11.00 e siamo rimasti fino al tardo pomeriggio, girando per gli stand, gustando e degustando. Personalmente sono uscita con qualche conoscenza in più e nuove domande a cui dare una risposta.

Non si può trovare passione nel vivere in modo mediocre. Non accontentatevi di una vita che è meno di quello che siete capaci di vivere. (Nelson Mandela)

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